Il cancro alla prostata è uno dei tumori più diffusi tra la popolazione maschile, ma i dati relativi alla sopravvivenza di coloro che ne vengono colpiti sono molto incoraggianti.
Cos’è la prostata
La prostata è una ghiandola delle dimensioni di una noce quando si trova in condizioni normali ed è posizionata circa 5 cm avanti al retto. La principale funzione della prostata è la produzione di parte del liquido seminale che, in condizioni normali, viene rilasciato durante l’eiaculazione.
Gli ormoni maschili principali, come il testosterone, influiscono molto sulla prostata causandone la crescita, condizione che può provocare nel corso del tempo difficoltà ad urinare. Nel corso degli anni, la prostata può ingrossarsi per molteplici patologie o anche per delle semplici infiammazioni. È importante, soprattutto dopo i 40 anni, sottoporsi a controlli urologici di routine per monitorare la salute di questa importante ghiandola dell’apparato urogenitale maschile e prevenire fastidiosi disturbi.
Diffusione del cancro alla prostata
Il tumore alla prostata ha un’elevata incidenza sulla popolazione maschile rappresenta infatti circa il 20% dei casi registrati. In Italia si hanno ben 34.000 casi l’anno di tumore alla prostata, ma le statistiche dimostrano che più del 90% di coloro che ne soffrono supera egregiamente i 5 anni di vita a seguito della diagnosi. Si tratta di una delle percentuali di sopravvivenza più alte mai registrate tra i soggetti malati di tumore, soprattutto se si considera l’età spesso avanzata dei pazienti e dunque il rischio che questi possano soffrire di ulteriori patologie.
Fino al 2003 il numero di coloro che soffrivano di cancro alla prostata era in continuo aumento; dati che sono migliorati con la diffusione del PSA, un test che consente di rilevare la presenza del tumore allo stadio iniziale. La diagnosi precoce è importantissima per intraprendere per tempo le cure più indicate.
Fattori di rischio e prevenzione
L’età è il principale fattore di rischio per l’insorgenza del cancro alla prostata. Le probabilità di ammalarsi di questa patologia sono scarse prima dei 40 anni, aumentano col sopraggiungere dei 50 e circa due casi su tre sono diagnosticati dopo i 65 anni.
Molto spesso il tumore non da segno sella sua presenza e in molti uomini dopo gli 80 anni viene individuato solamente dopo l’autopsia. Un altro fattore da non trascurare è la familiarità, il rischio di soffrire di cancro alla prostata aumenta se la malattia si è già presentata in famiglia, padre, fratelli o zii.
Infine, uno stile di vita scorretto, caratterizzato da una dieta ricca di grassi e zuccheri, eccesso di alcol e sedentarietà, può contribuire all’insorgenza del tumore alla prostata.
Non esiste una prevenzione specifica, ma uno stile di vita sano con una dieta equilibrata e una corretta attività fisica insieme a periodiche visite urologiche possono certamente contribuire al benessere generale dell’apparato urogenitale, eventualmente intervenendo tempestivamente ai primi segnali.
Tipologie e sintomi
Le cellule che danno origine al tumore alla prostata sono diverse, tutte già presenti all’interno della ghiandola interessata: ecco perché tutti i tumori diagnosticati aventi origine all’interno della ghiandola vengono detti adenocarcinomi.
Ci sono, però, rari casi in cui le cellule possono avere origine da carcinomi o sarcomi. Molto più comuni sono le patologie benigne che vengono scambiate per tumori alla prostata in quanto provocano una sintomatologia simile, come l’iperplasia prostatica benigna.
Nella fase iniziale, il tumore si presenta in assenza di sintomi, solo in seguito si hanno difficoltà ad urinare e tracce di sangue nelle urine. La diagnosi si ottiene in seguito a una visita urologica e un prelievo di sangue necessario per la PSA.
Dopo la diagnosi, il medico interverrà nel modo più opportuno in base alle caratteristiche del paziente e allo stadio della malattia; in alcuni casi si eseguirà solo una sorveglianza passiva, in altri sarà necessario un intervento chirurgico.
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È di fondamentale importanza, quindi, al fine di prevenire o curare qualsiasi disturbo dell’apparato urogenitale, tra cui il tumore alla prostata, rivolgersi a un medico specializzato in Urologia.
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