Un trauma psicologico è un’esperienza di una certa gravità che mina il senso di stabilità fisica e psichica della persona che lo vive. Lo stress derivante dall’evento (o dalla concatenazione di eventi) può rivelarsi così estremo da minacciare l’identità individuale di chi subisce il trauma psicologico.
Come superare un trauma psicologico?
Occorre fare un lavoro a monte, tutto incentrato sulla forte ristrutturazione cognitiva. Ad occuparsene è uno specialista che, da un lato, potrebbe optare per la modifica di determinati comportamenti, e, dall’altro, potrebbe ricorrere a tutta una serie di tecniche basate sul rilassamento, sulla meditazione e sull’ipnosi.
Solo nei casi più gravi si prevede l’impiego di farmaci.
Trauma: le false credenze nell’immaginario collettivo
Sulla definizione di “trauma”, occorre precisare che spesso si crede erroneamente che sia solo ed esclusivamente un evento eclatante assolutamente negativo, vale a dire un lutto, una violenza o un incidente.
In realtà, a livello psicologico, il trauma può avere anche a che fare con esperienze che di primo acchito non appaiono così negative, al punto che la vittima non le percepisce come traumatiche, ma che, ciò nonostante, hanno purtroppo gli stessi risvolti negativi. Il fatto che l’evento traumatico sia un evento del passato non indica che anche gli effetti lo siano, come invece si crede nell’immaginario collettivo. Basti pensare ad esempio ai traumi infantili che, in diverse occasioni, non sono vissuti come tali, ma che tuttavia necessitano di tempi più lunghi per elaborarne i risvolti negativi. In questi casi, infatti, solo un lungo processo di elaborazione può garantire il superamento dell’esperienza psicologica negativa.
Quali sono i tipici traumi psicologici?
I traumi psicologici più ricorrenti hanno a che fare con la violenza fisica, con gli incidenti, con la violenza sessuale, con il bullismo, con un lutto, con la violenza domestica, con le minacce, con la perdita di sicurezza individuale a seguito di raggiri e furti e con una diagnosi terminale.
I traumi cumulativi
Rientrano nella categoria dei traumi di natura psicologica anche quelli cumulativi. Fra questi rientrano i lutti precoci, l’emarginazione, i rapporti dolorosi vissuti da bambini, l’abuso subito dai genitori, malattie invalidanti vissute in prima persona o che hanno colpito i propri cari.
Denominatore comune di questi esempi da trauma psicologico cumulativo è che hanno luogo nel corso dell’infanzia.
Dov’è che sono più frequenti i sintomi di stress post-traumatico? Citando le stime del National Center for Post-Traumatic Stress Disorder degli Stati Uniti d’America, la risposta va ricercata nei casi in cui si verificano violenza o abusi sessuali.
Superare un trauma, di per sé, è cosa complessa. E le difficoltà aumentano se le esperienze traumatiche sono state vissute nel corso dell’infanzia: disturbo dissociativo e disturbo della personalità sono spesso la conseguenza di quanto accaduto.
Come superare un trauma infantile?
Dovendo procedere a quella che è nota come ristrutturazione del sé, è pressoché impossibile agire da soli. Urge necessariamente l’intervento di uno specialista che dovrà fornire al paziente quelli che sono i migliori strumenti. Tra questi vi sono spesso dei compiti di tipo terapeutico, essenziali nella gestione del trauma psicologico e dei blocchi di natura emotiva che ne conseguono.
Pertanto, la guarigione dalle conseguenze dell’evento negativo è piuttosto laboriosa, per il fatto che chi vive in prima persona esperienze così negative tende a distorcere la realtà, a minimizzare determinati aspetti, a ignorare alcuni fattori, finendo per prendere sotto gamba o, peggio ancora, per dimenticare il trauma.
Trauma psicologico: i sintomi
Tra i sintomi maggiormente ricorrenti tra chi ha vissuto in prima persona un trauma psicologico, vi sono:
- depressione
- blocchi emotivi
- paure
- ansie
- scarsa autostima
- incubi
- scarsa soglia dell’attenzione
- scatti d’ira
- mancanza di fiducia nella propria persona
- insonnia
Ne consegue pertanto che, a fronte di un quadro sintomatico come questo, riuscire a superare il trauma è ardua, ma non impossibile, impresa.
Gli ostacoli che il paziente deve superare
Lo psicologo ha l’oneroso compito di aggirare diverse barriere durante il percorso di cura del paziente colpito da stress post-traumatico.
Fra queste è opportuno citare le seguenti:
Barriera dello spazio e del tempo dei fatti
Chi ha sofferto per via di un trauma infantile non sempre è in grado di collocare i fatti accaduti sia a livello spaziale che temporale. Siccome le date risultano poco nitide all’interno della memoria umana, lo specialista chiede al paziente di rivivere l’esperienza negativa, affinché da un lato vi sia l’elaborazione dell’accaduto e dall’altro il superamento del trauma.
Nell’ottica del paziente, conditio sine qua non per rivivere l’esperienza nel corso della terapia è un rapporto di fiducia con lo specialista. È importante affidarsi a un buon psicoterapeuta e seguirne i consigli professionali.
La resistenza del paziente
Di natura, l’uomo è restio a cambiare. Ogni cambiamento è sinonimo di incertezza, ma al tempo stesso potrebbe migliorare il livello di qualità di vita. In caso di mancato cambiamento, il paziente farà ricorso a schemi mentali già noti.
Per superare un trauma psicologico è necessario saper cambiare e uscire dalla cosiddetta zona di comfort personale. Compito di uno specialista è quello di guidare e supportare il paziente durante un percorso di cambiamento verso il benessere psicologico.
La difficoltà di riconoscersi come vittima
Chi ha subito un trauma psicologico, oltre a distorcere quanto accaduto, ha la pessima abitudine di minimizzarlo. Nulla di più sbagliato. Per superare il trauma, riconoscersi come vittima è il primo passo necessario.
Successivamente, bisognerà prendersi il tempo necessario per convalidare i ricordi negativi vissuti e per curarsi le ferite: individuare i colpevoli, responsabili del danno fisico o emotivo, oltre a coloro che avrebbero dovuto proteggere la posizione del diretto interessato: è uno step fondamentale, in riferimento a come superare un trauma psicologico.
La sfiducia nella psicoterapia
Spesso, si ha la falsa idea dell’inutilità della terapia. Questa diffidenza deriva da una serie di fattori, in primis il pregiudizio ancora diffuso nei confronti della disciplina. Inoltre, intervengono l’imbarazzo personale e la difficoltà del paziente ad accettare di aver bisogno di un supporto psicologico.
In realtà, la psicoterapia si dimostra sempre utile ed è un’opportunità unica che non occorrerebbe mai negarsi, per poter acquisire maggiore consapevolezza di sé e, di conseguenza, ritrovare equilibrio e benessere.
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