Nonostante spesso i termini di irsutismo e ipertricosi vengano considerati sinonimi, in realtà si tratta di condizioni diverse l’una dall’altra.
L’irsutismo è un disturbo che comporta, nelle donne, la crescita di peli duri e grossi in aree del corpo tipicamente interessate da peluria negli uomini.
Quando, invece, si parla di ipertricosi, ci si riferisce a un’intensificazione dei peli corporei in regioni in cui sono normalmente presenti nelle donne.
Quali sono le cause di irsutismo e ipertricosi?
Trattandosi di due problematiche diverse, possiamo anche parlare di diversa eziologia per l’irsutismo e l’ipertricosi.
L’irsutismo deriva da un’iperstimolazione dei bulbi piliferi da parte degli ormoni maschili. Si tratta di un fenomeno di stimolazione androgenica, associato a una limitata secrezione di estrogeni. Pertanto si può affermare che disturbi del genere hanno senza dubbio una matrice ormonale che influenza direttamente i follicoli piliferi.
Tra le principali cause di irsutismo, si contano, quindi, principalmente patologie ovariche (ovaio policistico, forme tumorali) o surrenaliche (iperplasia, iperfunzione, forme tumorali.
Anche l’assunzione di alcuni farmaci può contribuire alla comparsa di peli superflui, voluminosi e rigidi, che rimangono in sede cutanea fino al termine delle terapie intraprese.
Infine, si parla di irsutismo idiopatico quando il fenomeno non sembra correlato a una causa specifica.
L’ipertricosi, invece, può essere congenita o acquisita: nel secondo caso rientrano anche stati carenziali di iponutrizione o anoressia dell’individuo. Anche l’ipertricosi può essere collegata a ovaio policistico.
Inoltre, può dipendere da malattie metaboliche, come la porfiria, una patologia dismetabolica dovuta a carenze enzimatiche che alterano la sintesi di emoglobina.
Tra le malattie sistemiche più comunemente associate a ipertricosi, si ricordano l’infezione da HIV, il mixedema da ipertiroidismo e le lesioni traumatiche del cervello.
Quali sono i sintomi di irsutismo e ipertricosi?
Mentre l’irsutismo interessa zone corporee normalmente glabre, come volto, spalle, schiena e parte inferiore dell’addome, l’ipertricosi invece è riscontrabile su qualsiasi parte del corpo.
L’irsutismo si manifesta con un eccessivo accrescimento pilifero in zone anomale per l’organismo femminile, come guance, mento e labbro superiore, regione periareolare del capezzolo, glutei, addome, ombelico e porzione interna delle cosce.
In questi casi la peluria assume un aspetto tipicamente maschile, poiché appare densa, spessa e iperpigmentata.
Si tratta di un progressivo processo di virilizzazione, che se non viene curato adeguatamente può portare a un deterioramento estetico del volto e del corpo della donna.
L’ipertricosi presenta sintomi differenti poiché consiste in un diffuso aumento della pelosità in zone già normalmente rivestite da peli. Manifestazioni dermatologiche del genere sono riscontrabili durante la pubertà, la gravidanza e la menopausa in soggetti femminili.
Quali sono la diagnosi e la terapia di irsutismo e ipertricosi?
Per diagnosticare questi disturbi è sufficiente effettuare una visita endocrinologica, per analizzare la densità e la consistenza dei peli presenti sul corpo della donna.
In tale contesto è indispensabile distinguere l’ipertricosi dall’irsutismo, poiché nel primo caso si evidenzia un aumento di densità dei peli somatici, mentre nel secondo caso la peluria diventa invasiva in aree corporee tipiche dell’uomo.
L’irsutismo di solito viene curato con un duplice approccio, consistente nell’eliminazione meccanica dei peli e nell’assunzione di farmaci specifici.
Per minimizzare la produzione di ormoni androgeni, vengono prescritti contraccettivi orali che agiscono a livello ghiandolare.
Alcuni principi farmacologici anti-androgenici trovano largo impiego in associazione con i contraccettivi orali. Parallelamente si utilizzano prodotti per uso topico come creme e lozioni, formulate con principi attivi inibenti l’attività del follicolo pilifero.
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