La frattura del femore negli anziani è uno dei principali problemi che insorgono nella terza età, in quanto in questa fase della vita le fratture a livello osseo sono molto frequenti, in particolare quella del femore.
Tale condizione può causare delle gravi conseguenze nel paziente fino ad apportare un vero e proprio cambiamento nella sua vita.
Generalmente i soggetti di età tra i 70 e i 90 anni sono quelli più vulnerabili al rischio di frattura del femore, soprattutto le donne che soffrono di osteoporosi.
La frattura del femore può avvenire in maniera del tutto differente e non sempre dipende da una caduta o un trauma. Di conseguenza, in base all’entità del problema la frattura del femore può richiedere un trattamento differente, ma nella maggior parte dei casi è necessario sottoporsi a un intervento chirurgico e una riabilitazione in seguito all’operazione.
Come avviene la frattura del femore negli anziani?
Intorno ai 70 anni la densità delle ossa va incontro a un vero e proprio cambiamento, di conseguenza le ossa sono più fragili e vulnerabili. Per questo motivo le persone anziane corrono il rischio di gravi fratture anche in seguito a un trauma, soprattutto per quanto riguarda il femore che è una delle ossa più grandi e robuste presenti nel nostro corpo al fine di supportare il peso corporeo.
A tal proposito la maggior parte delle fratture colpiscono in particolar modo il femore lungo la parte superiore, ma a seconda del trauma o della caduta si possono verificare diverse tipologie di fratture, ossia la frattura della testa del femore e la frattura del collo del femore.
Esattamente come per qualsiasi tipologia di frattura ossea, la frattura del femore può essere definita composta o scomposta. Nel primo caso si verifica quando le due parti dell’osso sono “separate” dalla frattura risultando comunque allineate mentre nel secondo caso si è sviluppata una vera e propria deviazione delle due parti.
Frattura del femore spontanea negli anziani: che cos’è?
Non sempre la frattura del femore nel soggetto anziano dipende da una caduta accidentale o un evento traumatico. Può infatti accadere che nelle persone di età avanzata il femore si fratturi in seguito a un movimento di torsione, provocando di conseguenza la caduta a causa della difficoltà di mantenersi in piedi. In tali circostanze è quindi possibile stabilire che si tratta di frattura del femore spontanea che può anche insorgere quando la persona anziana inciampa fratturandosi il collo del femore prima di cadere a terra.
Le donne sono più vulnerabili alla frattura del femore rispetto agli uomini in quanto in seguito alla menopausa è del tutto naturale un indebolimento della struttura delle ossa. Infatti molte donne iniziano a soffrire di osteoporosi, ossia una riduzione della resistenza della massa ossea.
Quali sono i sintomi e i rischi della frattura del femore?
Quando il femore si frattura in modo spontaneo il primo sintomo avvertito dal paziente è un dolore molto intenso e improvviso. Se invece si tratta di frattura del collo del femore si avverte un dolore localizzato che solitamente si estende anche fino all’inguine oppure può raggiungere il ginocchio, compromettendo del tutto la possibilità di stare in piedi, camminare o piegare la gamba.
Inoltre possono anche comparire lividi e una sensazione di gonfiore in prossimità del femore con conseguente accorciamento dell’arto colpito. Le conseguenze della frattura del femore possono essere invalidanti e nella maggior parte dei casi è indispensabile un intervento chirurgico onde evitare lo sviluppo di infezioni o danni permanenti ai nervi.
Un femore compromesso può causare nel tempo una maggiore pressione su quello sano con il rischio che possa fratturarsi anche l’altro. Ecco perché è estremamente importante intervenire tempestivamente e sottoporsi alla riabilitazione post-intervento.
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