In un mondo culinario ricco di delizie irrinunciabili, i formaggi spiccano come protagonisti indiscussi. Se da un lato appagano il palato con la loro varietà di sapori e consistenze, dall’altro possono generare interrogativi su come integrarli armoniosamente all’interno di un regime alimentare equilibrato.
I formaggi sono parte integrante della cultura gastronomica italiana e non solo, tanto è vero che ogni regione vanta eccellenze casearie alle quali è difficile resistere. Con pochi piccoli accorgimenti, è però possibile degustare qualche formaggio senza disperarsi troppo per la linea.
Formaggi: perché consumarli
Sono alimenti grassi che innalzano il livello del colesterolo “cattivo” LDL, ma i formaggi hanno anche proprietà nutritive da non sottovalutare. Sono infatti ricchi di proteine cariche di aminoacidi essenziali, di vitamine A-B-D, di fosforo, potassio, zinco e di calcio, che sono elementi essenziali a ogni età, soprattutto per anziani e bambini. Contribuiscono infatti allo sviluppo osseo e alla prevenzione dell’osteoporosi. Queste sostanze nutritive favoriscono poi la coagulazione del sangue, regolarizzano la pressione sanguigna e favoriscono l’assorbimento dei carboidrati proprio grazie alle proteine del formaggio, regolando nello stesso tempo i livelli degli zuccheri nel sangue.
Oltre ai benefici sopra menzionati, il formaggio ha anche dimostrato di poter influenzare positivamente l’umore e contribuire a creare una sensazione di sazietà. Nonostante la presenza di grassi saturi nei formaggi, i quali possono aumentare il livello di colesterolo e avere un impatto negativo sulle arterie, è difficile resistere al richiamo di questi deliziosi alimenti.
Tuttavia, uno studio condotto e pubblicato sull'”American Journal of Clinical Nutrition” ha rivelato che alcuni acidi grassi presenti nel formaggio, come il butirrico, il caprico e il pentadecanoico, potrebbero effettivamente avere effetti protettivi contro le malattie coronariche. Questi acidi grassi sembrano stimolare la produzione del cosiddetto “colesterolo buono”.
La chiave sta nel consumo responsabile del formaggio, evitando eccessi e facendo attenzione alle modalità di consumo.
Mangiare i formaggi giusti
Nella Piramide Alimentare stilata dalla International Foundation della Dieta Mediterranea, i formaggi occupano un posto importante e si consiglia di includerli nella dieta quasi quotidianamente per ottenere una buona dose di nutrienti. Tuttavia, la quantità ideale di consumo dipende da vari fattori come l’età, l’attività fisica svolta e la presenza di condizioni di salute particolari.
In generale, si suggerisce di consumare una porzione di formaggio, che può essere di 100 grammi se fresco o 50 grammi se stagionato, per massimo tre volte a settimana. È fondamentale considerare il formaggio come una fonte proteica equivalente a pesce, uova o carne, quindi non dovrebbe essere considerato come un contorno e ancor meno come un dessert prima dei dolci.
Tra i formaggi freschi, è consigliabile privilegiare opzioni come la ricotta vaccina, la mozzarella (ideale nei regimi ipocalorici), lo stracchino (da consumare con moderazione da chi soffre di ipertensione a causa dell’alto contenuto di sodio) e il caprino. Questi formaggi contengono circa il 20% in meno di grassi rispetto a quelli stagionati.
Inoltre, alcuni formaggi stagionati come il Grana Padano sono altamente raccomandati. Questi formaggi sono ricchi di vitamine A e B, calcio e fosforo, contribuendo così alla salute delle mucose, al rafforzamento del sistema immunitario e al miglioramento della vista.
In commercio esistono formaggi light che possono essere inseriti in un regime dietetico, ma senza esagerazione, soprattutto perché sono spesso consumati con pane o grissini.
Sono infine sconsigliati quei prodotti confezionati che sono a base di formaggio, in quanto sono ricchi di grassi idrogenati, conservanti e additivi: se proprio bisogna sgarrare, è bene farlo nel modo giusto e con prodotti di primissima qualità.
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