Alcuni sali contenuti nell’urina, soprattutto quelli meno solubili come il fosfato e l’ossalato di calcio, possono a volte favorire la formazione di dolorosi sassolini detti calcoli renali (dal latino calculus, “pietruzza”) che si annidano a livello delle vie urinarie. Scopri cosa sono e come si curano.
I calcoli e l’apparato urinario
I calcoli si originano nei reni, organi principali dell’apparato urinario, preposto alla formazione dell’urina che si trovano addossati alla parete posteriore della cavità addominale, all’altezza delle ultime costole. Ciascun rene ha approssimativamente la forma di un fagiolo, con la parte incavata rivolta verso il centro del corpo.
I prodotti di rifiuto del nostro organismo vengono raccolti dal sangue, che li convoglia ai due reni; qui, attraverso un meccanismo di filtrazione-riassorbimento, una certa quantità d’acqua, di sali e di altre sostanze solubili passa nelle urine e viene eliminata. Il rene produce anche sostanze ormonali che aiutano a costruire ossa forti, regolano il riassorbimento del sodio e dell’acqua (e quindi anche la pressione sanguigna) e la sintesi di globuli rossi.
L’urina prodotta dal rene giunge, attraverso due stretti tubicini detti ureteri, nella vescica, serbatoio di raccolta dotato di pareti elastiche. Un ultimo condotto, l’uretra, conduce l’urina all’esterno.
Cosa sono i calcoli renali
I calcoli renali sono causati dalla precipitazione nel tratto urinario di minerali o sali cristallizzati che, in condizioni normali, vengono espulsi in forma sciolta. I calcoli più piccoli, la cosiddetta renella, cioè sabbietta, possono fluire all’esterno senza difficoltà. Calcoli più grossi possono invece bloccarsi negli ureteri, ostacolando il deflusso di urina.
Le cause dei calcoli renali non sono state ancora del tutto chiarite, ma sono note alcune condizioni che predispongono alla loro formazione. Si tratta, per esempio, del sesso: gli uomini sono più a rischio di calcoli renali, in special modo, dopo i quarant’anni. Altri fattori di rischio sono: predisposizione genetica, etnia (vi è una maggiore incidenza nelle persone di razza caucasica), gotta, obesità, infezioni delle vie urinarie, rene policistico, iperparatiroidismo. Tra i responsabili della tendenza ad accumulare questi sassolini ci sono anche due rari disordini metabolici: la cistinuria e l’iperossaluria. Altre cause di calcolosi sono scarsa assunzione di liquidi, alimentazione scorretta ed eccessivo introito di vitamina D.
Finché rimangono nei reni, i pericolosi sassolini sono asintomatici, ma quando finiscono nell’uretere provocano la cosiddetta colica renale, un dolore violentissimo alla schiena e sui fianchi che può irradiarsi verso la zona inguinale. Tra i sintomi più comuni si riscontrano nausea, vomito, sudorazione fredda, sangue nelle urine, bisogno di urinare con frequenza, bruciore durante la minzione, febbre e brividi (in presenza di un’infezione).
Come si curano i calcoli renali
Nella maggior parte di casi, i calcoli renali raggiungono l’esterno spontaneamente, bevendo molta acqua o con l’aiuto di farmaci. Altre volte, a causa delle loro dimensioni eccessive, occorre rimuoverli con un intervento chirurgico.
Il trattamento usato con maggior frequenza è la litotrissia extracorporea a onda d’urto, che mira alla frantumazione dei calcoli dall’esterno con l’ausilio delle onde d’urto. A volte per rimuovere calcoli di grosse dimensioni si ricorre alla nefrolitotomia percutanea, un intervento che prevede la rimozione del calcolo tramite un apposito strumento (nefroscopio) introdotto nella cavità renale attraverso un’incisione praticata sulla schiena. Per frantumare i calcoli può essere necessario l’uso di ultrasuoni, onde d’urto o laser. Talvolta i calcoli ureterali vengono asportati introducendo una sonda endoscopica nell’uretere (ureteroscopia).
Per prevenire i dolorosi calcoli renali il classico consiglio è bere molta acqua, ma anche spremute d’agrumi che, grazie alla presenza di citrati, prevengono la precipitazione di calcio nelle urine. Specialmente chi ha già sofferto di questo disturbo dovrebbe cercare di seguire una dieta povera di sodio e di proteine animali.
Visita Urologica in Provincia di Lecce
Per tenere sotto controllo i reni e l’apparato urinario, è consigliabile effettuare controlli urologici periodici, in particolare dopo i 40 anni e per i soggetti che hanno sofferto di calcolosi renale.
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