Un’inspiegabile mancanza di energie che non passa, un lieve pallore del viso, senso di irritabilità e svogliatezza? Dietro questi segnali potrebbe celarsi l’anemia, un disturbo da non sottovalutare perché può anche essere la spia di malattie come celiachia e tumori. Ecco i sintomi e le più comuni cause dell’anemia.
Quali sono le cause dell’anemia?
Il tipo più comune di anemia è quella da carenza di ferro, o sideropenica, che riguarda soprattutto le donne. Il ferro è indispensabile per la formazione dell’emoglobina, il pigmento contenuto nei globuli rossi che dà il colore al sangue e che consente il trasporto dell’ossigeno ai tessuti in tutto il corpo.
Questo tipo di anemia può dipendere da un ridotto apporto di ferro con la dieta, come nei regimi vegetariani sbilanciati, oppure da difetti di assorbimento nel duodeno, per esempio a causa di una malattia gastrointestinale. Può derivare anche da un aumentato fabbisogno di ferro, come avviene in gravidanza, soprattutto se si omette il controllo nutrizionale. Più raramente l’anemia è causata da un’aumentata distruzione dei globuli rossi (emolisi).
Un’altra causa di anemia sono le eccessive perdite di sangue che possono essere manifeste, come in caso di ferite o emorroidi, oppure occulte, come quelle provocate da ulcere gastroduodenali, polipi o alcune forme tumorali. I cicli mestruali abbondanti sono una delle cause principali di anemia sideropenica perché portano a una perdita eccessiva di sangue e quindi di ferro.
Spesso l’anemia ferropriva si associa ad altre patologie, come la malattia renale cronica, l’insufficienza cardiaca e le patologie infiammatorie croniche intestinali, e può far sospettare un malfunzionamento del midollo osseo come in caso di leucemie acute o croniche, mielodisplasie, mieloma e linfoma.
L’anemia può essere anche legata alla carenza di vitamina B12 e acido folico, indispensabili alla produzione di emoglobina e globuli rossi. In alcuni Paesi in via di sviluppo i principali responsabili della malattia sono i parassiti intestinali.
Esistono anche altri tipi di anemie in cui non c’è mancanza di ferro. L’anemia sideropenica va, infatti, distinta dalla beta-talassemia, o anemia mediterranea.
Quali sono i sintomi dell’anemia?
Quando il ferro non è disponibile in quantità sufficienti si verificano alcuni sintomi che variano nel corso del tempo. Le manifestazioni più caratteristiche dell’anemia sono una forte sensazione di stanchezza e il pallore di cute e mucose dovuto alla ridotta disponibilità di ossigeno, che rende il colorito biancastro. Spesso chi soffre di questo disturbo lamenta anche difficoltà di concentrazione, battito cardiaco irregolare, maggior predisposizione alle infezioni, fiato corto e mancanza di respiro.
Un altro sintomo presente è il mal di testa, ricorrente e fastidioso. Altri possibili sintomi di anemia sono i problemi cutanei, come la secchezza della pelle, la fragilità delle unghie e la perdita dei capelli. In presenza di anemia sono frequenti casi di glossite, un’infiammazione della lingua, o di cheilite angolare, malattia infiammatoria che colpisce gli angoli della bocca. L’anemia porta a una rallentata circolazione del sangue nelle estremità dell’organismo, che può causare ipersensibilità al freddo.
L’anemia si ripercuote negativamente sulla produttività lavorativa; nell’anziano favorisce il declino delle performance globali e aumenta il rischio di ospedalizzazione e di mortalità.
Diagnosi e cura
Per diagnosticare un’anemia da carenza di ferro basta un esame dell’emocromo. È importante osservare il livello di emoglobina, che deve essere superiore a 12 g per decilitro nella donna e 13 g per decilitro nell’uomo, le dimensioni dei globuli rossi, che nella normalità oscillano tra 80 e 100, e la ferritina, proteina che svolge la funzione di deposito del ferro.
La cura dell’anemia sideropriva consiste nell’assunzione di fiale o compresse di ferro e di vitamine. In molti casi il problema si risolve con un regime alimentare mirato, vario ed equilibrato, a base di cibi ricchi di ferro, vitamina B12 e acido folico come la carne rossa, il fegato, le uova e i legumi. Discrete quantità di ferro sono presenti anche nel cacao e nel cioccolato fondente.
Evitare assolutamente il fai da te e rivolgersi sempre a un medico.
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