Il ginocchio valgo è un difetto degli arti inferiori provocato da una deformità anatomica per cui queste due porzioni delle gambe tendono ad avvicinarsi tra loro.
La definizione di “gambe a X” dipende dal fatto che, in simili condizioni, i femori si dirigono dall’esterno verso l’interno, mentre le tibie e i peroni si orientano dall’interno verso l’esterno.
Questo disturbo è l’esatto opposto del ginocchio varo, caratterizzato dall’allontanamento delle ginocchia, che si posizionano una in direzione opposta all’altra.
In che cosa consiste il ginocchio valgo?
Il ginocchio valgo consiste in uno spostamento mediale del ginocchio che interessa entrambi gli arti inferiori (bilaterale) e che si manifesta con un errato allineamento anatomico tra femore e tibia, cioè tra la coscia e il polpaccio della gamba.
In condizioni normali, i due femori e le due tibie sono paralleli tra loro, per garantire una corretta morfologia delle gambe, che devono essere perpendicolari alla superficie d’appoggio per garantire un’adeguata deambulazione.
Quando è presente valgismo, invece, i due ginocchi convergono a livello delle loro estremità distali, mentre le due tibie divergono man mano che scendono verso i piedi. Di conseguenza gli arti inferiori assumono una posizione a “X”.
In una simile condizione si può notare che superiormente le ossa formano un angolo ottuso, mentre lateralmente l’angolo è acuto.
Oltre che esteticamente, il ginocchio valgo incide in maniera negativa anche sulla funzionalità delle gambe, dato che la deambulazione si modifica in modo evidente e spesso doloroso.
Quali sono le cause del ginocchio valgo?
Le cause del ginocchio valgo sono le seguenti:
- debolezza delle anche, derivante da un inadeguato sviluppo della muscolatura dei glutei che non sono in grado di garantire l’allineamento dell’osso femorale rispetto alla tibia;
- ridotta funzionalità della caviglia, che non riesce a compiere un normale movimento di dorsi-flessione per sollevare i talloni e camminare correttamente. Come compensazione si verifica la pronazione del piede che a sua volta si riflette sulle ginocchia;
- debolezza del muscolo quadricipite femorale, che non ha più la capacità di mantenere allineate le ossa della gamba;
- predisposizione anatomica, prodotta da una componente genetica che non garantisce il posizionamento perpendicolare delle ossa rispetto al piano d’appoggio;
- esiti di traumi;
- alterato sviluppo scheletrico, come in caso di rachitismo, displasia ossea.
Questo disturbo è più diffuso nella popolazione femminile a causa della particolare forma anatomica della pelvi.
Trattamento del ginocchio valgo
Il ginocchio valgo non presenta soltanto conseguenze estetiche, ma soprattutto funzionali, in quanto è associato ad anomalie nella deambulazione, sovraccarico del menisco, instabilità del ginocchio, stiramenti tendinei, infiammazione e dolore.
La diagnosi è molto facile poiché è sufficiente un semplice esame obiettivo del paziente. Tuttavia, in alcuni casi viene prescritta una risonanza magnetica per capire meglio il grado di severità del problema.
I trattamenti possono essere di due tipi:
- conservativi;
- chirurgici.
Le opzioni conservative, che sono consigliate quando il disturbo è di grado lieve oppure moderato, comprendono esercizi mirati di fisioterapia e di ginnastica posturale, l’assunzione di farmaci antinfiammatori e di integratori condro-protettori, iniezioni di acido ialuronico e contenimento del peso corporeo.
L’intervento chirurgico prevede un’osteotomia femorale finalizzata al rimodellamento della porzione distale del femore, che deve riacquistare il giusto allineamento con la tibia.
La prognosi è sempre favorevole e il recupero post-operatorio è molto buono, soprattutto se l’intervento viene eseguito tempestivamente e da un’equipe specializzata.
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