Il mal di stomaco è un disturbo di cui soffrono moltissime persone. Spesso è causato da cattive abitudini alimentari o da uno scorretto stile di vita, ma talvolta è segno di qualche patologia molto più seria. Imparare a riconoscerne i sintomi e le cause scatenanti è il primo passo per capire quando sia il caso di rivolgersi al medico per una diagnosi più approfondita.
Se il mal di stomaco è spesso definito come un dolore localizzato nella parte alta o centrale dell’addome, occorre rilevare le cause scatenanti possono essere le più varie e si tende a suddividerle in due macrocategorie: cause più o meno gravi. In ogni caso, se il mal di stomaco non è un fatto isolato o passeggero, occorre sempre rivolgersi al medico per una diagnosi mirata.
Le cause più gravi del mal di stomaco
Tra le cause del mal di stomaco vi sono diversi tipi di ulcera, ovvero piccole lesioni che possono colpire la mucosa o la parete dello stomaco, ma anche altre cause da non sottovalutare. Vediamo quali sono.
- Ulcera duodenale: si tratta di un’ulcera molto diffusa che colpisce circa il 10% della popolazione globale e consiste in una lesione della mucosa del primo tratto dell’intestino tenue, detto duodeno.
- Ulcera peptica perforata: in questo caso l’ulcera è dovuta all’azione dei succhi gastrici che hanno perforato la mucosa dell’apparato digerente. Caratteristica di queste ulcere è la profondità della lesione che porta ad una vera e propria emorragia.
- Ulcera gastrica: a differenza di quella vista prima, qui la lesione riguarda solo la mucosa dello stomaco.
- Gastrite acuta: trattasi dell’infiammazione della parete interna dello stomaco dovuta all’assunzione di medicinali o alcuni tipi di alimenti.
- Gastrite cronica: dovuta genericamente all’azione di un batterio o da origini autoimmuni, consiste nell’infiammazione lenta e progressiva della parete interna dello stomaco. Il batterio responsabile della gastrite cronica è solitamente l’Helicobacter Pylori.
- Ernia iatale: il dolore è provocato dal passaggio di una piccola parte dello stomaco attraverso un foro del diaframma detto iato diaframmatico. A soffrire di questo disturbo è circa il 15% della popolazione e può essere causato da diversi fattori, tra cui l’obesità, traumi addominali e tosse cronica.
- Reflusso gastroesofageo: consiste nella risalita di contenuto acido dallo stomaco verso l’esofago. A scatenarlo possono essere l’eccessivo consumo di cibi grassi, il fumo, l’obesità, l’asma e anche l’ernia iatale.
- Tumore allo stomaco: è una delle cause più gravi che solitamente colpiscono le persone sopra i 55 anni. Ha origine da cellule della mucosa gastrica o da ghiandole della stessa che mutano in neoplasie.
- Tumore del pancreas: è una delle forme di tumore più difficili da diagnosticare e come tale causa di un alto tasso di mortalità.
- Calcoli biliari o renali: sono corpi solidi che si localizzano a livello della cistifellea o dei reni, i quali spesso causano forti dolori a livello dello stomaco.
Cause meno gravi
Esistono cause meno preoccupanti che possono provocare il mal di stomaco. Si tratta di quelle che in teoria potrebbero trovare una soluzione molto più rapida. Si tratta spesso e volentieri di cause che sono la conseguenza di una cattiva alimentazione o di uno scorretto stile di vita. Esse sono:
- Stitichezza.
- Meteorismo.
- Stress.
- Ansia.
- Fumo di sigaretta.
- Problemi di digestione.
- Assunzione di farmaci (FANS).
- Eccessivo consumo di alcol.
- Sporadico reflusso gastroesofageo.
Rimedi contro il mal di stomaco
Per trovare un rimedio contro il mal di stomaco, bisogna partire dalla causa scatenante. La prima cosa da osservare è se si tratta di un fenomeno passeggero o se prosegue per diversi giorni. Sarebbe utile osservare se compare in determinati momenti del giorno o dopo l’assunzione di certi alimenti o medicinali. In questo caso potrebbe bastare evitare di ingerire gli alimenti che lo provocano o associare al farmaco dei gastroprotettori.
Ad ogni modo si tratta di osservazioni molto utili per lo specialista, il quale sarà in grado di indirizzare il paziente a esami mirati, come analisi del sangue, gastroscopia o radiografia.
Una volta accertata la causa, sarà molto più facile stabilire una cura, come quella antibiotica, antiinfiammatoria o antiacido. Nel caso di ulcere, se una cura farmacologica non dovesse risultare efficace, si procederà con la chirurgia mini invasiva volta a richiudere la lesione provocata dall’ulcera.
Il consiglio è quello di non trascurare mai certi sintomi e nel caso non dovessero regredire spontaneamente nel giro di alcuni giorni, consultare il medico.
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