Il sonno occupa circa un terzo della nostra vita. Indipendentemente dalla causa, la privazione del riposo notturno può avere serie ripercussioni sul piano comportamentale nonché sullo stato di salute generale.
Di fatto, dormire male o non farlo a sufficienza, comporta nel tempo stanchezza cronica, irritabilità, scarsa concentrazione, ma può anche sviluppare alterazioni metaboliche, infezioni e aumentare il rischio di danni all’apparato cardiovascolare. I disturbi del sonno non vanno mai sottovalutati.
Quali sono i fattori che influenzano la qualità del sonno?
In media, per sentirsi davvero riposati e affrontare un nuovo giorno con la giusta carica, sono sufficienti dalle 7 alle 8 ore di sonno continuo. C’è chi ha bisogno di qualche ora in più (10) o in meno (5-6) per stare bene e non avvertire il fastidioso senso di spossatezza e sonnolenza nell’arco della giornata.
I fattori che possono alterare questo equilibrio e causare insonnia sono di diversa natura e riguardano la sfera emotiva (depressione, stati ansiosi, disturbi dell’umore) o sono collegati a malattie sistemiche, scompensi cardiaci, ipertensione arteriosa oppure disturbi della tiroide. Tra le altre cause, anche un abuso di caffè (o bevande eccitanti a base di teina e caffeina), di alcool, di nicotina e di alimenti difficili da digerire può influire sulla qualità del sonno.
Quali sono i disturbi del sonno?
Oltre all’insonnia, si distinguono altri disturbi del sonno che interessano non solo gli adulti o gli anziani, ma anche i bambini:
- Russamento e Sindrome delle apnee ostruttive nel sonno. Ne soffrono circa un italiano su 4 e di solito sono l’uno la conseguenza dell’altra. Il russamento, infatti, è sintomo di ripetuti episodi di occlusione delle vie aeree superiori durante il riposo e causa di continui, brevi e inconsapevoli microrisvegli notturni. Il problema non va sottovalutato perché è associato a una riduzione della concentrazione di ossigeno nel sangue.
- Bruxismo. È l’atto assolutamente incontrollato di digrignare i denti mentre si dorme.
- Sonnambulismo. Tipico dell’infanzia e dell’adolescenza, si tratta di uno stato di dissociazione fra il sonno e la veglia, in cui il soggetto può anche alzarsi dal letto inconsciamente e camminare compiendo gesti strani o ripetitivi.
- Sindrome delle gambe senza riposo. Il disturbo comporta una sensazione di continuo fastidio agli arti inferiori (formicolii ma anche incapacità di tenere le gambe ferme).
- Epilessia notturna. Di tipo neurologico, prevede delle crisi notturne che sfociano nell’esecuzione di movimenti degli arti con scatti improvvisi.
- Narcolessia. È una malattia neurologica caratterizzata da un’eccessiva sonnolenza diurna.
- Disturbi del sonno nei bambini. I più comuni sono insonnia e apnee notturne associate a russamento.
Cosa fare per ridurre i disturbi del sonno occasionali?
Per ridurre gli episodi di insonnia occasionale è bene eliminare le cattive abitudini e creare una routine quotidiana:
- coricarsi sempre alla stessa ora, possibilmente anche nel weekend;
- svolgere della regolare attività fisica;
- non abusare mai di nicotina, caffeina e alcool;
- utilizzare la camera da letto solo per dormire, evitando di lavorare al PC, guardare la televisione, giocare al cellulare o mangiare a letto;
- esporsi con regolarità al sole, ma senza esagerare.
Qualora il problema dovesse persistere e diventare cronico, è necessario rivolgersi a un medico. Di solito, la terapia farmacologica prescritta è a base di melatonina, benzodiazepine o ipnoinducenti. Nel caso in cui i disturbi del sonno dovessero essere legati a uno stato ansioso, potrebbe essere utile ricorrere a farmaci antidepressivi. Si raccomanda fortemente di evitare terapie fai-da-te.
Per imparare a gestire e controllare sbalzi d’umore, stati di stress e ansia e altre condizioni psicologiche che impediscono un sonno sereno, è bene prendere in considerazione un percorso psicoterapeutico.
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