La visita proctologica consiste in un’indagine diagnostica sulla funzionalità dell’ultima parte dell’intestino, e in particolare l’ano e il retto.
Le sue finalità sono quelle di indagare sulle patologie di questa zona anatomica, che riguardano principalmente lesioni di natura infiammatoria o neoplastica della mucosa, oppure dilatazioni dei vasi sanguigni.
I sintomi più tipici che suggeriscono una visita proctologica sono presenza di sangue nelle feci, dolore, bruciore o sviluppo di ragadi ed emorroidi, tumefazioni e secrezioni purulente.
Come si svolge la visita proctologica
Questa visita viene effettuata da un medico specialista in proctologia, le cui competenze sono rivolte allo studio dell’aspetto morfo-funzionale dell’ultima porzione intestinale.
Il paziente viene sottoposto a una preventiva anamnesi globale riguardante la sua storia clinica e il suo stile di vita, per stabilire la presenza di eventuali patologie croniche.
Il regime nutritivo, il fumo, il consumo di bevande alcoliche, la sedentarietà o l’assunzione di farmaci particolari sono considerati fattori predisponenti a vari disturbi proctologici.
È poi necessario analizzare la sintomatologia riscontrata prima di procedere alla visita vera e propria.
A questo punto il proctologo effettua una visita obiettiva dell’orifizio anale, attraverso osservazione e palpazione dell’area.
Mediante esplorazione digitale, il medico svolge un’accurata indagine interna attraverso cui si rende conto della presenza di formazioni anomale come polipi o emorroidi.
L’ultima fase della visita prevede l’inserimento del rettoscopio, un sottile tubo della lunghezza di 5 centimetri, che permette una precisa osservazione della porzione ano-rettale.
Come prepararsi alla visita proctologica
Per effettuare una visita proctologica è necessario che l’apparato digerente del paziente sia completamente vuoto, in quanto la presenza di feci impedirebbe la visione delle pareti intestinali.
Pertanto, è necessario che il soggetto sia a digiuno da almeno 5 ore, e che 2 ore prima della visita abbia effettuato un clistere per pulire completamente le pareti intestinali.
È consentito assumere acqua o liquidi come tè, tisane o infusi, anche zuccherati, ma non cibi solidi.
Prima della visita il paziente deve accuratamente detergere la zona anale e perianale, evitando l’applicazione di pomate o gel.
A cosa serve la visita proctologica
La visita proctologica viene prescritta quando sono presenti disturbi a carico dell’ampolla rettale oppure dell’orifizio anale.
Tutte le volte in cui si presenta un sanguinamento è sempre indispensabile approfondirne l’origine, poiché potrebbe trattarsi di un problema legato alla presenza di ragadi o emorroidi, ma anche derivante da patologie più gravi.
È sempre consigliabile sottoporsi a un’indagine del genere all’insorgenza dei primi sintomi, senza trascurarli, anche se si presentano di lieve intensità.
In seguito all’analisi visiva effettuata tramite l’anoscopio, il proctologo è in grado di osservare lesioni di natura infiammatoria o cancerogena, anche ai primi stadi.
Le cause per cui si effettua questa visita sono quindi il sanguinamento, la presenza di prolassi rettali, di rettocele, di emorroidi o di ragadi.
Di solito la persistenza di prurito, bruciore o dolore acuto nella zona perianale indica la presenza di un disturbo di natura proctologica.
Sarebbe buona norma approfondire le condizioni di questa porzione anatomica tutte le volte in cui le feci mostrano tracce di sangue, poiché quasi sempre le patologie rettali si manifestano soltanto nel momento in cui la mucosa viene sollecitata dal passaggio delle feci e quindi dalle forze d’attrito che ne derivano.
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