Le emorroidi sono cuscinetti situati all’interno del canale anale di ogni essere umano e costituite da tessuto di tipo vascolare. Questi cuscinetti sono classificati in interni ed esterni, in base al loro posizionamento (superiore o inferiore) rispetto alla mucosa presente all’interno del canale anale.
In presenza di infiammazione, le emorroidi esterne causano particolare dolore, mentre quelle interne sono indolori. Il rigonfiamento dei cuscinetti emorroidali provoca difficoltà durante la defecazione. Per ridurre la sintomatologia causata dalle emorroidi infiammate è importante mantenere uno stile di vita sano e seguire una dieta equilibrata, evitando di assumere alcuni alimenti.
Malattia emorroidale: errori alimentari
La percentuale di popolazione che soffre di questo disturbo, o ne ha sofferto in passato, è particolarmente alta nei paesi industrializzati. L’età anagrafica con maggiore incidenza del malessere è intorno ai 35 anni.
Gli errori alimentari tipici della società moderna creano spesso infiammazione dei cuscinetti emorroidali.
Le cause principali dell’infiammazione a carico delle emorroidi sono la stipsi cronica e l’assunzione eccessiva di alimenti irritanti. Sforzare ripetutamente il canale anale, al fine di stimolare la defecazione, provoca nel tempo il rigonfiamento delle emorroidi. I medici raccomandano di evitare l’assunzione costante di cibi irritanti, in quanto questi potrebbero favorire la stitichezza e incrementare il disturbo, aggravando anche la sintomatologia dolorosa.
Cibi da evitare in caso di emorroidi
In presenza di emorroidi infiammate gli esperti consigliano di ridurre il consumo di alcuni alimenti o addirittura evitare di assumere:
- bevande alcoliche;
- bevande gassate;
- spezie, in particolare peperoncino, aglio, curry e paprika;
- pomodoro;
- caffè;
- aceto;
- insaccati e alimenti troppo salati;
- cioccolato;
- cibi piccanti.
Questi alimenti favoriscono la dilatazione venosa, causando inevitabilmente il rigonfiamento dei cuscinetti emorroidali.
Inoltre, si consiglia di evitare quei cibi cosiddetti astringenti, che possono provocare stipsi. Tra questi ricordiamo limoni, riso, banane, carote e patate.
Via libera, invece, a frutta e verdura, legumi, cereali, pesce e, soprattutto, tanta acqua!
Emorroidi: riconoscere la sintomatologia
Sovrappeso, stipsi cronica e vita sedentaria sono fattori scatenanti l’infiammazione delle emorroidi. Oltre a seguire una dieta bilanciata, ovvero ricca di frutta e verdura e povera di cibi piccanti, irritanti e zuccheri, l’individuo dovrebbe condurre una vita sana, effettuare regolarmente esercizio fisico e stimolare correttamente il processo di defecazione.
Nonostante in alcuni sporadici casi le emorroidi possano risultare asintomatiche, i segnali da non sottovalutare per comprendere il disturbo in tempo ed evitare che la situazione clinica possa aggravarsi sono:
- sanguinamento rettale;
- prurito anale;
- prolasso;
- secrezioni;
- gonfiore.
Il sanguinamento rettale imputabile alla fuoriuscita di sangue dalle emorroidi si presenta di colore rosso vivo, mentre la presenza di sangue nelle feci di colore rosso scuro potrebbe essere la spia di problematiche a carico del colon.
Quando al sanguinamento si associano prurito e pesantezza localizzata in zona anale, è necessario intervenire tempestivamente, evitando di assumere gli alimenti precedentemente indicati. Gli stadi più avanzati della malattia possono essere invalidanti per il paziente, il quale presenta difficoltà a deambulare e a stare seduto.
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